Avete mai visto o sentito parlare degli Arazzi Scassa? L’Arazzeria Scassa rappresentate una delle eccellenze artigianali italiane famose in tutto il mondo. Le creazioni Scassa sono veri e propri capolavori di arte moderna, arazzi fatti a mano che coniugano la capacità artistica, artigianale e la genialità che contraddistingue i migliori prodotti del vero Made in Italy. Quest’azienda, che ha sede nella splendida cornice della Certosa di Valmanera ad Asti, rappresenta un tassello impareggiabile della storia e della cultura italiana. Ho avuto il piacere di visitare l’Arazzeria Scassa, il Museo Scassa e di cimentarmi nella creazione di un arazzo. Inutile dire che è stata una delle travel experience più emozionanti della mia vita, un’esperienza che mi porterò sempre nel cuore e che vi suggerisco di inserire nella vostra to do list delle cose da fare ad Asti! In questo articolo vi racconto la storia dell’azienda, la visita al laboratorio, il workshop con i telai Scassa e la visita al Museo.
Arazzeria Scassa
Durante i miei tour nelle Langhe, il meraviglioso territorio patrimonio UNESCO famoso per i suoi vigneti e vini pregiati, ho avuto il piacere di sperimentare un’esperienza di viaggio unica! Prima di raccontarvi di questa immersione nell’eccellenza artigianale italiana, devo però fare un preambolo. Il mio primo incontro con gli Arazzi Scassa è stato magico ed un po’ inusuale. Mi trovavo a Venezia e ho notato le locandine di una mostra dal titolo “Da Kandinsky a Botero. Tutti in un filo” ospitata a Palazzo Zaguri. Mi è bastato leggere i nomi di questi artisti per ritrovarmi con il mio bravo biglietto d’ingresso in mano. Devo ammettere che non avevo assolutamente capito che si trattasse di una mostra di arazzi e la sorpresa è stata tanto più grande nello scoprire dei veri e propri capolavori d’arte moderna in tessuto! In quell’occasione mi ero ripromessa che, prima o poi, avrei visitato i laboratori dell’Arazzeria Scassa di Asti! E sapete bene che quando mi metto in testa una cosa… 😀
Scopri cosa vedere ad Asti, gli eventi da non perdere e come organizzare il viaggio.






Mostra Arazzeria Scassa a Venezia
Arazzi da parete moderni: l’azzardo di Ugo Scassa
Durante la mia visita al laboratorio Scassa ho scoperto la rocambolesca storia di vita e lavoro di Ugo Scassa (1928-2017). Geometra, appassionato di arte moderna, per una inaspettata serie di vicissitudini si ritrova nel 1957 a lasciare il “lavoro sicuro” per aprire la galleria d’arte Il Prisma a Torino con Ettore Sottsass jr. e Filippo Scroppo, assistente di Felice Casorati. Rileva inoltre un’azienda di produzione di tappeti moderni, il tutto sotto il nome di Italia disegno. I pregiati tappeti annodati a mano vengono scelti come elementi di arredo anche da personaggi del calibro di Agnelli, Olivetti e Pininfarina, per citarne alcuni.
Nella galleria Il Prisma passano tutti, da Lucio Fontana ad Arnaldo Pomodoro, da Enrico Baj a Luigi Spazzapan. Qui Casorati propone a Scassa di realizzare la trasposizione in tappeto di una sua opera e qui vede la luce il primo simil arazzo Scassa, ricavato da un cartone di Ettore Sottsass.
Scassa e gli arazzi del transatlantico Leonardo Da Vinci
Ugo Scassa passerà alla storia per essere uno dei migliori maestri arazzieri al mondo per quella che potremo definire una boutade accompagnata da un pizzico di sana e adrenalinica incoscienza. Scassa disse al gallerista Sergio Pogliani, con cui collaborava, che oltre a fare tappeti artistici, aveva iniziato a produrre arazzi, dando la cosa come un know-how acquisito. Pogliani in 3, 2, 1 lo fa partecipare al bando per la realizzazione degli arazzi del Salone delle feste della I° classe del nuovissimo e lussuoso transatlantico Leonardo Da Vinci. L’arazzo di Scassa vince il concorso e Italia disegno si ritrova con un ordine di sedici arazzi che ricalcano:
- sei opere di Corrado Cagli
- tre opere di Antonio Corpora
- tre opere di Giulio Turcato
- due opere di Giuseppe Santomaso
- uno opere di Giuseppe Capogrossi
da realizzare in soli 6 mesi. Tutto doveva essere pronto per il varo della turbonave da crociera Leonardo Da Vinci, che il 30 giugno 1960 sarebbe salpata da Genova con destinazione New York.
Arazzeria Ugo Scassa
E’ così che Ugo Scassa diventerà il maestro arazziere che tutti conoscono. In sei mesi possiamo dire che Scassa si inventa un lavoro. Decide di specializzarsi nella tessitura con la tecnica ad “alto liccio“, che le tessitrici Scassa imparano sul campo. Il deus ex machina proietta l’immagine del bozzetto sull’ordito e ne delinea i contorni con un pennarello sui fili bianchi del telaio, mescola nella medesima matassina parecchi filati di colori e tonalità diverse e impiega più matassine composte con accoppiamenti di colori diversi per ottenere una gamma cromatica e tonale praticamente illimitata.




Arazzeria Scassa: le tessitrici
Come in qualsiasi progetto vincente c’è una mente visionaria che guida ed un grande team che trasforma il sogno in realtà. Gli arazzi Scassa non esisterebbero senza le tessitrici. Artiste dell’ordito che ho avuto il piacere di vedere all’opera durante la mia visita all’Arazzeria Scassa di Asti e che mi hanno fatto provare e capire cosa significa tessere un arrazzo.
Durante quei sei lunghi, estenuanti mesi di lavoro per la Leonardo Da Vinci queste giovanissime artigiane hanno lavorato senza sosta, fino allo sfinimento, dormendo spesso nel laboratorio di Asti.

Katia Alcaro e gli Arazzi Scassa
Si dice che dietro ad ogni grande uomo si nasconde una grande donna. Anche in questo caso il detto non si smentisce. Katia Alcaro inizia a lavorare come tessitrice di tappeti a 15 anni. Dopo qualche anno Scassa diventerà la sua persona, in un sodalizio di amore e lavoro che durerà per oltre cinquant’anni.
E’ proprio Katia che ancora oggi tesse gli arazzi Scassa, insieme alla sorella Franca Alcaro. Sono Katia e Franca che mi hanno mostrato l’arte dell’arazzo e della sfumatura del colore, loro che mi hanno raccontato aneddoti di vita quotidiana tra creativi, artisti, orari di lavoro estenuanti, eventi mondani e persino delle suore di clausura del laboratorio di restauro di arazzi del Vaticano.
Per questo, per quello che queste donne fanno e rappresentano, mi sento di inserire l’Arazzeria Scassa tra le eccellenze artigianali al femminile del mio travel blog!

Gli Arazzi Scassa e Felice Casorati: il sodalizio vincente
A seguito dell’esperienza con la Leonardo Da Vinci, Ugo Scassa viene contatto da Corrado Cagli, uno degli artisti coinvolti nel progetto. Cagli propone a Scassa di continuare l’esperienza del trasportare su arazzo i quadri del Maestro. Inizia così un proficuo sodalizio lavorativo che andrà avanti per 16 anni.
Tra i tanti arazzi che vennero realizzati su disegno di Cagli “Appolo e Dafne” rappresenta sicuramente un masterpiece. Pensate che per realizzare l’arazzo nella foto qui sotto ci vollero 5 esperte tessitrici e 9000 ore di lavoro!

Arazzeria Scassa di Asti
Come avete intuito potrei stare a raccontarvi dell’Arazzeria Scassa ad Asti per ore e ancora, non riuscirei a parole, a trasmettervi la gioia profonda che mi ha dato questa esperienza di viaggio. Ugo Scassa, Katia e Franca Alcaro e le tessitrici – artiste, che hanno fatto la storia di quest’azienda, hanno trasportato in arazzo opere di artisti come Corrado Cagli e Felice Casorati, Giorgio de Chirico e Renato Guttuso, Umberto Mastroianni e Mirko Basaldella, Luigi Spazzapan ed Emilio Vedova, ma anche i disegni di Renzo Piano, e ancora le opere omaggio a icone dell’arte come Paul Klee, Vasilij Kandinskij, Botero, Joan Miró, Henri Matisse e Max Ernst.

Il mio consiglio è di inserire assolutamente l’Arazzeria Scassa nella lista delle cose da vedere ad Asti. Immergetevi completamente in questa impareggiabile realtà italiana, date sfogo alla vostra curiosità, riempitevi gli occhi di colore e bellezza, varcate le porte della suggestiva Certosa di Valmanera ad Asti con lo sguardo ed il cuore del viaggiatore e ne uscirete sopraffatti ed arricchiti come non potete nemmeno immaginare.
Arazzi Scassa prezzi
Ho notato, scrivendo questo articolo, che una delle informazioni che viene ricercata online è “Arazzi Scassa prezzi“. Ebbene, dovete pensare che la creazione di un arazzo può richiedere anche un anno e mezzo di lavoro. Solo visitando il laboratorio e provando voi stessi a tessere al telaio, potrete capire quanto lavoro c’è in soli 10 cm di ordito. Parliamo di veri e proprio capolavori artistici, che nulla hanno da invidiare a dipinti o sculture. Come potete immaginare anche i prezzi sono quelli di un capolavoro! 😉

Laboratorio Arazzi Scassa: la visita
Durante la visita all’Arazzeria Scassa, che potete prenotare scrivendo all’indirizzo mail che trovate sul sito internet ufficiale, avrete modo di vedere il laboratorio artigianale, scoprire come nasce un arazzo e quali sono le caratteristiche della tessitura con la tecnica ad “alto liccio”.
Arazzeria Scassa: e il workshop
Potrete inoltre prenotare un workshop durante il quale vi cimenterete nella creazione di un braccialetto utilizzando uno dei telai Scassa.
Durante la mia visita ho avuto il privilegio di cimentarmi su un vero Arazzo Scassa. Tra il vedere ed il fare c’è di mazzo il mare e quello che ho capito è che questo mestiere è un’arte a tutti gli effetti, non è per niente facile e richiede un’anima zen! 😀




Dovete sapere che Katia e Franca hanno la pazienza di un monaco tibetano e un bicipite che Braccio di Ferro spostati proprio! Loro, con il loro incarnato luminoso, i lunghi capelli intrecciati ed una pelle che Tata Francesca avrebbe fatto carte false, maneggiano il telaio con la grazia di suonatrici d’arpa e la fatale velocità di Kenshiro!
Sono giunta alla conclusione che tessere un arazzo è un po’ come fare meditazione disegnando un mandala con la sabbia colorata metri ti spari una sessione di workout con i pesi. Tirare le due serie dei fili d’ordito per far passare la matassa richiede forza e il così detto “pettine”, con cui viene battuto il filo di trama, pesa un accidenti. In sostanza meglio non far arrabbiare queste due formidabili signore! 😀
Museo dell’Arazzeria Scassa
La mostra degli Arazzi Scassa è accolta nelle stanze adiacenti al laboratorio. Verificate prima del vostro arrivo i giorni e gli orari di apertura del Museo dell’Arazzeria Scassa.

Dove si trova l’Arazzeria Scassa
Dove si trova l’Arazzeria Scassa? L’Arazzeria Scassa di trova nell’Antica Certosa di Valmanera in Via dell’Arazzeria, 60 ad Asti. Si tratta di un antico monastero costruito in tempo imprecisato dai monaci vallombrosani e successivamente passato ai certosini che l’abitarono fino all’epoca napoleonica. La struttura, che purtroppo è stata abbandonata ed in buona parte distrutta, è stata oggetto di un recupero architettonico verso la fine del 1900 e destinata ad ospitare il Museo e l’Arazzeria Scassa.

Come arrivare all’Arazzeria Scassa di Asti
Adesso che avete capito dove si trova il laboratorio vi spiego come arrivare all’Arazzeria Scassa. 😀 Mette nel navigatore l’indirizzo di Via dell’Arazzeria, 60 ad Asti e parcheggiate l’auto al Parcheggio di Via Calcaterra. Una volta scesi dall’auto, davanti a voi vedrete il Parco della Certosa. Ignorate i cartelli, perché vi porteranno fuori strada. Puntate invece al cancellone verde al di là della strada, dove s trova anche un asilo. L’ingresso per l’arazzeria è lì! 😉
Ringraziamenti e qualche considerazione sull’artigianalità italiana
Voglio chiudere questo mio racconto della visita all’Arazzeria Scassa di Asti con dei ringraziamenti e qualche considerazione. Ringrazio Massimo Bilotta, amministratore unico dell’Arazzeria e presidente dell’Associazione Culturale Arazzeria Scassa, per la totale disponibilità nell’avermi aperto le porte del mondo Scassa. Ringrazio di cuore le signore Katia e Franca, che imperturbabili hanno:
- risposto a tutte le domande che mi sono passate per la testa e – credetemi – non sono state sempre delle più intelligenti! 😀
- ascoltato senza ridere i mie tanti “Adoro!”, “Meraviglia!” e altre entusiastiche esclamazioni che non riesco a trattenere quando vivo la bellezza.
- subito l’inevitabile momento “blogger mood on” e il conseguente shooting fotografico.
- evitato di schiaffeggiarmi quando ho chiesto loro se sotto il laboratorio hanno organizzato un Fight Club! 😀
Scherzi a parte, è meraviglioso vedere la passione che brucia nel team Scassa, sapere che questa realtà ha superato la prova del tempo ed è ancora qui, nonostante epocali cambiamenti storico – culturali e socio – economici. Il 2000 non sono di certo gli anni ’60, ’70, ’80 e ’90 del 1900. Il povero Made in Italy è stato talmente bistrattato che questa parola, di cui tanti si fanno vanto, ha perso il suo significato. Eppure l’eccellenza artigianale italiana c’è, è viva nonostante le difficoltà e rappresenta ancora un unicum al mondo, che dobbiamo valorizzare e di cui dobbiamo andare fieri. Perché in fondo l’Italia è ancora questa cosa qui. Queste sono le nostre radici, questa la nostra cultura. Per questo, quando visito un luogo, amo andare alla scoperta delle tante sorprendenti piccole e grandi realtà imprenditoriali e queste visite, questi incontri, ogni volta mi entusiasmano e mi arricchiscono così tanto, che faccio davvero fatica ad esprimere l’emozione che vivo a parole. Visitare l’Italia significa anche entrare in contatto con le storie e le persone che si celano dietro ai prodotti artigianali. Io mi prendo l’impegno di scoprirli, viverli e raccontarveli, voi seguite i miei consigli e fate altrettanto, non ve ne pentirete. Parola di Cosmopolita! 😉
Massimo, Katia, Franca grazie ancora per tutta la creatività, l’arte e la bellezza che ancora oggi regalate al mondo e condividete con noi. E’ stato un onore conoscervi! :*
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Guida delle Langhe, Roero e Monferrato di Le Cosmopolite
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