Fotografia e viaggio sembrano essere diventate due passioni indissolubili! Anche chi non parte per veri e propri viaggi fotografici, finisce per tornare a casa con un dettagliato reportage di viaggio. Ma quali sono i trucchi per fare delle foto di viaggio memorabili? Lo abbiamo chiesto al fotografo di viaggio Piergiorgio Pirrone.
Viaggi fotografici
Piergiorgio Pirrone
Nato a Roma, classe 1976, Piergiorgio Pirrone è un poliedrico fotografo italiano. Avrete visto spesso i suoi scatti non solo in famose riviste di viaggio, ma anche su patinati magazine di moda e lifestyle. Piergiorgio, infatti, è quello che potremmo definire un fotografo di viaggio e il fotografo delle star e a volte capita che le due cose vadano a braccetto, quando ad esempio il servizio fotografico all’attrice o attore di turno viene scattato in un paradiso tropicale o durante eventi come il Festival del Cinema di Venezia, che ha fatto meritare a Piergiorgio il premio “Venice movie stars photography award” nel 2011.
E’ proprio lungo il red carpet della Mostra del Cinema di Venezia al Lido che Piergiorgio ed io ci siamo incontrati la prima volta, affacendati nei nostri rispettivi ruoli di PR e fotografo, figure che finiscono inevitabilmente per lavorare insieme! 🙂
Durante il mio ultimo viaggio a Roma ho chiesto a Piergiorgio di raccontarmi di più sulla sua vita di fotografo di viaggio e di dare a noi, viaggiatori per vocazione e fotografi per passione, qualche consiglio per realizzare foto stupende e selfie perfetti durante i nostri viaggi per il mondo.
Come fotografo viaggi molto per lavoro. Cosa rappresenta nella tua vita il viaggio?
Viaggiare significa vivere, ma un vivere totale. Quando viaggio sono un’entità che si mischia con gli odori, i luoghi, i sapori, la gente…perdo la mia dimensione e ritrovo un altro me…Questo mi succede tutte le volte che parto. Senza perdere di vista ciò che mi lega alla mia vita romana, questo è chiaro, si attiva però in me un sistema emozionale grazie al quale sprigiono delle energie che non saprei spiegare… Nel viaggio io e la mia macchina fotografica (fedelissima compagna nelle mie trasferte di vita) diventiamo una sola cosa ed il peso della fatica non ha più forma.

Come è nata la tua passione per la fotografia di viaggio?
La mia passione per la fotografia di viaggio è nata tanti anni fa. Da quando avevo 18 anni ho cercato di mettere da parte i soldi che arrivavano dai miei parenti, dai piccoli guadagni ecc. per investirli, tra Luglio ed Agosto, nell’organizzazione di un viaggio importante. Così ho fatto 3 interrail per l’Europa, poi ho visitato l’Islanda, il Perù, la Bolivia e Cuba. Insomma tra i 18 e i 22 anni ho avuto un imprinting importante e ho sempre portato con me la mia piccola macchina fotografica, compatta e analogica, che ha accompagnato le mie avventure da turista appassionato. Durante questi viaggi si è scatenata la mia totale passione per il racconto fotografico di viaggio.

Con quali riviste di viaggio collabori come fotoreporter?
Ho collaborato e collaboro come fotoreporter con alcune importanti riviste di viaggio. Quella a cui devo tantissimo per la fiducia e la continua stimolazione professionale è “Marcopolo“, che mi vede sul campo da 6 anni. Ho iniziato con un reportage su Padova nel 2012 per poi realizzare oltre 30 servizi fotografici in giro per il mondo, comprese numerose copertine. “Dove” e “Bell’Italia” sono altre riviste che hanno ospitato vari miei lavori fotografici. Ho avuto altre belle soddisfazioni lavorative con riviste non propriamente di settore come “Internazionale”, che mi ha dedicato la rubrica “portfolio” al mio reportage tra le tribù della valle dell’Omo in Etiopia e “Donna Moderna”, un femminile che ha pubblicato un lavoro in Groenlandia nella sezione travel.

Qual è stata la meta che hai visitato per un reportage di viaggio che ti è rimasta nel cuore?
Potrei dirti tre luoghi che ho visitato durante i mie viaggi fotografici e che mi hanno profondamente segnato. Due sono nel Nord dell’Europa e si tratta dell’Islanda (in cui sono stato per ben tre volte) e della Groenlandia. L’altro è l’Etiopia ed in particolar modo la valle dell’Omo con le sue incredibili tribù…Le foto scattate in quella meravigliosa landa stanno per diventare le protagoniste del mio primo libro fotografico che uscirà nei prossimi mesi.

Quali sono i soggetti che catturano la tua attenzione di fotografo quando viaggi?
Sicuramente, quando il viaggio ha un taglio etnico, sono proprio le tribù a rapire totalmente la mia attenzione (come nel caso succitato della valle dell’Omo). Nei territori dove i panorami e la natura la fanno da padrone direi che l’approccio trasversale è il mio segno distintivo. Un po’ per indole, un po’ per deformazione professionale (dovuta all’abitudine ormai consolidata a scattare tutti gli aspetti di un territorio, compreso quello enogastronomico) durante i viaggi fotografici cerco di raccontare tutto quello che può destare interesse ad un ipotetico lettore di una rivista di viaggio, senza tralasciare alcun aspetto.

Reportage di viaggio
Come sai, sia noi Cosmopolite che i nostri lettori, siamo innamorati del viaggio e facciamo del nostro meglio per documentare le tappe dei nostri itinerari scattando tonnellate di fotografie! Vorremmo, grazie al tuo aiuto, che il nostro prossimo reportage di viaggio fosse MEMORABILE! Entriamo quindi nel vivo della questione “fotografia di viaggio”!
Come si individua una buona storia da raccontare durante un viaggio?
Secondo me sono due i modi per individuare una interessante storia di viaggio:
- quello preventivo, documentandosi da casa e arrivando preparati il più possibile nel luogo dove si svilupperà la storia
- quello contestuale al viaggio, offrendo l’orecchio ai racconti della gente del luogo, confrontandosi, attivando al massimo la curiosità che deve essere un elemento predominante in ogni viaggiatore.
Quando parliamo di fotografia di viaggio, fino a che punto – secondo te – il diritto di cronaca consente al fotografo di spingersi nel documentare la realtà?
Argomento spinoso…Secondo me il diritto di cronaca può sicuramente farti spingere oltre i normali standard, ma il rispetto per gli individui, per la privacy, per la vita deve essere salvaguardato il più possibile. Io non concepisco chi, in nome del diritto di cronaca, scavalca sistematicamente tutti i paletti che la vita, il contesto, la situazione estrema hanno posto. In certi casi la coscienza deve attivarsi e porre freno all’istinto che vorrebbe andare oltre.
Molte immagini che vediamo nei blasonati profili di travel influencer sono evidentemente ritoccate. Secondo te fino a che punto il fotografo può permettersi di alterare un’immagine in postproduzione di un reportage di viaggio?
Io ultimamente vedo dei quadri. Panorami mozzafiato con luci e colori incredibili. E’ vero, l’arte del fotoritocco ha preso il sopravvento e alcuni grandi fotografi sono diventati ancor più grandi anche in virtù di esperti postproduttori… Occorrerebbe capire che cosa ne sarebbe del loro destino se non si fossero avvalsi di determinate tecniche di editing così all’avanguardia! Non saprei cosa dire: da follower, o semplice navigatore, guardo a volte anche con grande piacere certe foto super ritoccate e penso che anche questa sia una forma d’arte, da un’altra parte sono critico perché stiamo andando verso una esasperazione di ogni cosa in campo visivo, un’esasperazione che a volte scavalca i limiti entro cui dovremmo muoverci.

Mini corso di fotografia online
Quali sono i trucchi del mestiere che si dovrebbero sempre tenere a mente per ottenere delle immagini dal mondo da fare invidia alla più quotata travel blogger?
Premesso che i tramonti, le albe e le classiche foto da cartolina sono quelle che solitamente prendono il maggior numero di like, io punto però (e così faccio) a ricercare quello che mi colpisce allo stomaco. Anche un tramonto può colpirmi, senza dubbio, ma per intenderci, quello che rappresenta il mio ideale di fotografia da viaggio è lo scatto che riesce in un sol colpo a raccontare una storia e a lasciarti senza fiato per la potenza dell’elemento pittorico. Questi scatti non sono frequenti, ma sono l’obiettivo cui punta il mio obiettivo (per fare un gioco di parole fotografico 😉 ). Quando riesco nell’intento, mi sento appagato, veramente appagato e poco importa a quel punto come reagisce la rete, perché il like più importante è sempre il nostro, questo è fondamentale!

Fotografia digitale o reflex? Quali le differenze ed i pro e contro?
Fotografia reflex e fotografia digitale, direi. La fotografia analogica ha una magia indiscutibile, ma per uno che lavora in viaggio non può concorrere con la modernità delle nuove macchine fotografiche digitali e della nuova concezione della fotografia. Così come le compatte e gli smartphone non possono ancora fornire quelle prestazioni che una macchina con la M maiuscola sanno darti.
Per il discorso “cellulare” però si deve aprire un capitolo a parte, perché lo smartphone è diventato il mezzo di comunicazione visiva di maggior importanza e diffusione oggi giorno. E non posso negare che io in primis ne faccia un uso diffuso. Sebbene un cellulare non sia ancora in grado di garantire quella gamma di alternative e strumenti che può dare un file di una macchina professionale, il file di un cellulare spesso e volentieri, grazie agli algoritmi di nuova concezione, riesce ad essere incredibilmente efficace e a fornire immagini sorprendenti, anche durante i viaggi fotografici. Spesso per settare perfettamente una reflex, in relazione ad una situazione complessa di luce, occorre un minimo di tempo tecnico, che paradossalmente il telefonino è in grado di dimezzare grazie alla tecnologia intelligente. Spesso mi fa innervosire vedere come un cellulare sia in grado di scattare semplicissimamente foto complicatissime sotto il profilo dell’illuminazione. Bisogna accettare e, anzi, forse proprio apprezzare il fatto che la tecnologia stia facendo questi passi da gigante!


Piergiorgio, ancora un’ultima domanda prima di salutarci…
Quali sono i tuoi obiettivi principali per l’anno e quali sono le destinazioni che non vedi l’ora di visitare?
Ogni anno spero, senza frasi di effetto, di poter continuare a viaggiare per lavoro, oltre che per piacere. E’ un qualcosa che mi sono conquistato con il tempo, ma non per questo la do per scontata! Mai. E allora dico fra me e me che ogni destinazione è bella se arriva e se ho la fortuna di poterla raccontare. Ogni luogo che avrò modo di vedere mi arricchirà e ne sarò grato. Se mi si chiede un luogo che vorrei tanto visitare non posso non dire che sto cercando di partire per la Nuova Caledonia da un po’ di tempo… ecco forse questa è la meta che ora come ora vorrei vedere!
Salutiamo Piergiorgio, ringraziandolo per la sua disponibilità e facendogli un gran in bocca al lupo per i suoi progetti futuri! 🙂
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