Baia sommersa è un luogo magico al largo del Golfo di Napoli. Spesso ripetiamo, anche tra le pagine di questo blog di viaggi, che l’Italia è un Paese meraviglioso. La verità è che non lo è solo sopra la superficie dell’acqua, ma anche sotto! Tra i luoghi più suggestivi da visitare durante un’immersione subacquea in Italia c’è sicuramente il Parco sommerso di Baia, annoverato tra i tesori di archeologia sottomarina più preziosi al mondo. In questo articolo andremo alla scoperta della città sommersa di Baia ed in particolare dei siti di Portus Julius e Villa a Protiro, scopriremo la storia di questo luogo eccezionale e come organizzare la visita.
Baia sommersa
Baia Sommersa è sicuramente uno tra i luoghi da non perdere dove fare immersioni subacquee in Italia. L’area protetta del Parco sommerso di Baia, insieme al Parco sommerso di Gaiola, è inserita nel più vasto contesto del così detto Parco dei Campi Flegrei, sotto la competenza della Regione Campania. Questa zona adibita a protezione archeologica e naturalistica subacquea rappresenta un unicum nell’area del Mediterraneo. Una travel experience tutta italiana, che unisce un viaggio nella storia dell’antica Roma e una passeggiata subacquea nella natura sottomarina del Golfo di Baia.

Dove si trova baia Sommersa
Dove si trova Baia Sommersa? Baia è una frazione di Bacoli, un comune vicino a Pozzuoli in provincia di Napoli e parte dei Campi Flegrei, un’area meravigliosa che vi consiglio di visitare con un tour guidato a piedi. Il suo golfo è un antico cratere vulcanico, che risale a circa 8.400 anni fa e che si è conservato dagli sprofondamenti e dall’erosione solo per metà.

Storia di Baia Sommersa
La città sommersa di baia nei Campi Flegrei ha un importante valore storico e culturale. Si tratta infatti di una cittadina portuale romana che, per effetto del fenomeno del bradisismo, una sorta di sprofondamento del suolo, è scivolata lentamente in mare. Oggi il Parco sommerso di Baia è in perfetto stato di conservazione grazie ai sedimenti che lo hanno ricoperto per secoli.
Baia Sommersa: la Beverly Hills del I secolo a.C.
Per capire l’unicità della città sommersa di Baia dobbiamo fare un viaggio nel tempo e ritornare al I secolo a.C.. A quell’epoca l’intera zona costiera a nord di Napoli era una sorta di moderna Beverly Hills. In questa fiorente stazione climatica, si trovavano lussuose ville romane, ma anche il fastoso palazzo dell’Imperatore Claudio. Baia era un luogo strategico e centro indiscusso del potere commerciale, sociale e militare del tempo.
Baia città sommersa
La città di Baia sprofondò nel mare tra il 400 e il 500 dopo Cristo, quando si dissolveva anche l’Impero Romano d’Occidente nel 476 d.C.. Quando accadde forse, lì per lì, nessuno se ne accorse. Della caduta dell’impero no, dello scivolamento di Baia sì, infatti la popolazione fuggì progressivamente nell’entroterra.
Ora la città sommersa di Baia è casa per murene, spirografi, anemoni di mare, scorfani che cercano di nascondersi, per occhiate e donzelle dalla livrea roso arancio che passeggiano sul fondo e anche per viaggiatrici e viaggiatori dotati di bombole! 😀
Chia ha scoperto Baia Sommersa: il Comandante Raimondo Bucher
Della città di Baia e del suo porto ci aveva raccontato Orazio, ma la sua scoperta – ritrovamento è avvenuta solo nel 1956 per l’intuito del Comandante Raimondo Bucher, pilota di aerei, apneista e subacqueo, purtroppo scomparso nel 2008. Un pioniere che vanta svariati primati e onorificenze, primo per invenzioni e applicazioni della subacquea sorprendenti. Non vi sto a raccontare tutto quello che ha fatto quest’uomo, vi basti sapere che ha contribuito in vari campi ed in modo determinante, allo sviluppo della subacquea. Ha messo a punto la tecnica di compensazione con lo stringinaso, è il primo a utilizzare le guarnizioni o-ring per le custodie subacquee, trasforma gli erogatori monostadio a domanda con quelli ad offerta / iniezione, progetta i primi erogatori bistadio, scopre il relitto del S. Lucia a Ventotene, e soprattutto, scopre Baia!
Immersioni a Baia Sommersa: la mappa di Baia Sommersa e i siti d’immersione
L’area del Parco di Baia sommersa è diviso in otto siti di immersione:
- Ninfeo Sommerso
- Portus Julius
- Villa dei Pisoni
- Villa a Protiro
- Secca delle Fumose
- Villa antistante il Castello Aragonese
- Villa Marittima di Marina Grande
- Torre del Faro di Miseno e Presepe
Oggi faremo insieme due immersioni subacquee nel Parco archeologico sommerso di Baia ed in particolare visiteremo Portus Julius e Villa a Protiro. Iniziamo la discesa! 😉

Immersione a Portus Julius
Porto Jiulius, un grande insediamento portuale inabissato, era intitolato alla famiglia Giulia e costruito da quel Marco Vipsanio Agrippa che fece costruire anche il più noto Pantheon di Roma. Un porto con le sue banchine di attracco per le imbarcazioni, i suoi magazzini detti horrea, i suoi negozi antistanti il porto, i bar e ristoranti dell’epoca, detti caupona, le strade a mattonati di tufo, ma anche le terme romane sul mare, bagni e piscine pubbliche con tanto di vasche riscaldate, case di ricchi, a volte di ricchissimi, e qualche sistemazione precaria per la bassa forza lavoro.
Del Porto Jiulius molto si è perso, mangiato dal tempo, dal mare, dai microrganismi, dai piedi aderenti dei molluschi, eppure quel poco che è rimasto è tanto per incoraggiare la nostra fantasia. Degli impianti termali è rimasto davvero poco, ma si riescono ancora a vedere tratti di tubazioni incappottate in cunicoli di mattoni dove, all’epoca, scorreva l’acqua riscaldata, i marmi delle pavimentazioni o i muri in “opus reticulatum”.
E poi ancora dei bei pavimenti in mosaico a tessere bianche e nere, simboli floreali stilizzati, fatti con cura per un committente sicuramente ricco, proprietario di una bella casa con vista direttamente sul mare.
Immersione a Villa a Protiro
Non si può tornare da Baia Sommersa senza aver fatto l’immersione subacquea alla cosiddetta Villa a Protiro, il Palazzo dell’Imperatore Claudio, e senza essere entrati nel suo ambiente più prestigioso, il lungo ninfeo coperto, ossia la sala per i banchetti e per l’ozio con al centro una lunga e stretta vasca dove possiamo immaginare piante di papiro e ninfee e alle pareti una fuga di nicchie con statue di marmo. Gli originali di quest’ultime sono conservate al Museo di Baia, ma le copie sono ugualmente suggestive.
Le statue sommerse di Villa a Protiro
Durante l’immersione a Villa a Protiro s’incontrano ben due rappresentazioni di Dioniso, il messaggero degli dei Mercurio, per intenderci.

Credo sia una soddisfazione dare un nome a ciò che si vede, riuscire a ricostruire com’era questo posto e allora possiamo immaginare un grandissimo salone con al centro una vasca stretta e lunga, sicuramente con una fontana e piante acquatiche, e tutto intorno tavolinetti pieni di frutta, oca arrosto alle pere, candelabri e coppe di vino, servi al lavoro, e alle spalle queste statue, una decina di qua e una decina di là, dentro delle nicchie e su piedistalli, una raffinata riproposizione degli dei e della famiglia come vedremo.
C’è la madre dell’imperatore Claudio, che si chiamava Antonia Minore, che reca in mano la statua di un bimbo a testimonianza di essere madre, e il capo con un acconciatura regale, chiari segni di voler dare una immagine divinizzante del soggetto, che era già morta al tempo della realizzazione.

Durante l’immersione s’incontra anche una bimbetta, con una testa tempestata di riccioli: è una delle tante figlie di Claudio che sappiamo essere morta in tenera età, e la testimonianza ci è data da un particolare che si riscontra solo sull’originale della statua, dove il braccio della bimba, che manca nella copia subacquea, si è ben conservato e reca una farfalla tenuta per le ali, pronta a volare via, una simbologia chiara e inequivocabile già nota.

Il tutto insomma non è molto dissimile dal nostro modo di essere di oggi, dove nelle nostre case abbiamo foto della famiglia, così nella sala delle cene, alle spalle dei triclini, ci sono le statue dei componenti della famiglia.
Nella villa dell’Imperatore Claudio, intorno all’impluvio centrale, hanno pranzato personaggi del calibro di Caligola, Nerone, Adriano e Alessandro Severo. Ma nella testata della sala c’era la nicchia più grande, quella più rappresentativa, un gruppo marmoreo di più soggetti. Vediamo di indagare.
Ad un certo punto dell’immersione si vede un busto che emerge dal fondo del mare, con le mani protese in avanti che recano una sorta di ciotola. Di chi si tratta e cosa fa?
E’ la statua di Ulisse che porge una coppa di vino per far ubriacare Polifemo.

E ci manca proprio Polifemo, mai ritrovato, mentre c’è un amico di Ulisse, prigioniero, che nel “nicchione” faceva da contraltare alle spalle del gigante monocolo. Eccolo, anche lui semi immerso nella sabbia del fondo, ma sappiamo che nella statua completa stava governando i porci del gigante monocolo.

Perché si chiama Villa a Protiro
Infine una precisazione. La “Villa a Protiro” è il nome della Villa sommersa di Baia, che prende il nome dall’ingresso che era fatto, appunto, “a protiro”.
Insomma non è l’equivalente di “Villa a Marechiaro”, che è una località.
Come visitare Baia sommersa
Dopo questo meraviglioso viaggio alla scoperta dei fondali di Bacoli, vi starete sicuramente chiedendo come visitare Baia sommersa. Per visitare il Parco sommerso di Baia ci sono diversi modi:
Immersioni subacque a Baia sommersa
Se amate le immersioni subacquee dovete sapere che il sito della città sommersa di Baia non è visitabile liberamente. La Soprintendenza per i beni archeologici delle province di Napoli e Caserta ha dato ad un gruppo selezionato di centri diving l’autorizzazione ad effettuare visite turistiche subacquee. Queste visite sono pianificate e quindi vanno prenotate per tempo. Online troverete diversi siti che offrono immersioni a Baia sommersa. Il costo del biglietto per ogni visita ammonta a circa 35,00 euro.
Visitare Baia sommersa in battello
Se avete letto questo articolo, ma non siete dei sub provetti, potrete comunque godere delle bellezze della città sommersa nel Golfo di Baia grazie ad una gita di un’ora con un battello dal fondo finestrato che vi consentirà di navigare osservando i resti delle ville, le statue, i mosaici e reperti sommersi, senza bisogno di immergervi nell’acqua.
Visita a Baia Sommersa in canoa trasparente
Se non siete dei sommozzatori esperti, ma amate lo sport e stare in mezzo alla natura potrete visitare Baia Sommersa a bordo di una suggestiva canoa trasparente, un’esperienza unica che potete prenotare online al link. 😉
Come arrivare a Baia sommersa
Come arrivare a Baia Sommersa? Il porto della città sommersa di Baia dista circa 20 Km dalla città di Napoli. Potete raggiungere Il Parco Archeologico di Baia Sommersa in due modi:
Arrivare a Baia Sommersa in autobus
Potete arrivare a Baia Sommersa in autobus da Napoli prendendo prima la metropolitana L1 o L2 fino alla fermata di Montesanto e poi continuando con un autobus della linea 9 fino a Lucrino.
Arrivare a Baia sommersa in auto
Per arrivare a Baia sommersa in auto dovrete prendere la tangenziale A56 e uscire a Pozzuoli. Da qui non vi resterà che proseguire sul lungomare fino al porto di Baia. Vicino al porticciolo di Baia troverete due soluzioni di parcheggio, uno con parchimetro e uno privato.
Non mi resta che dirvi, buona immersione! 🙂