Il Giardino di Valsanzibio è un capolavoro di arte e natura abbracciato dalle colline dei Colli Euganei e una delle cose da vedere assolutamente vicino a Padova. Annoverato tra i Grandi Giardini Italiani del Veneto, è un’oasi di serenità e raffinatezza, dove alberi centenari si uniscono a capolavori scultorei e d’architettura in una sinfonia perfetta. In questo articolo scopriremo insieme la bellezza e il simbolismo del meraviglioso giardino Seicentesco di Villa Barbarigo Pizzoni Ardemani, che vuol essere innanzi tutto un percorso di purificazione dell’anima, la sua storia e curiosità, le cose da vedere nel parco e come organizzare la visita al giardino monumentale.
Giardino di Valsanzibio
Il Giardino di Valsanzibio è un gioiello custodito tra le verdi colline dei Colli Euganei. Questo giardino storico Seicentesco, dove regnano giochi d’acqua, simboli ed allegorie, mi ha lasciata letteralmente senza fiato. In questa guida, vi porterò alla scoperta del sontuoso parco di Villa Barbarigo Pizzoni Ardemani, che fa parte del circuito dei Grandi Giardini Italiani, Il Giardino di Valsanzibio è molto più di un semplice giardino, è un viaggio nel passato, un’immersione in un mondo di eleganza, mistero e spiritualità. Inizieremo il nostro percorso esplorando le radici storiche del giardino e dell’adiacente villa veneta, per capire come sia stato plasmato e trasformato attraverso il tempo. Esploreremo i suoi segreti nascosti, i sentieri intricati e i simboli che si celano tra le sue siepi e fontane. Preparatevi a essere catturati dall’atmosfera magica di Valsanzibio, dove ogni angolo rivela un nuovo dettaglio, una nuova storia e un nuovo significato. Siete pronti a partire? 😉
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Dove si trova Valsanzibio
Il Giardino di Valsanzibio si trova nel Parco Regionale dei Colli Euganei e precisamente in Via Diana 2 in località Valsanzibio, una frazione di Galzignano Terme. Adagiato ai piedi del Monte Gallo e del Monte Orbieso questo splendido giardino botanico dista 15 Km circa da Padova, poco più di 4 Km dallo splendido borgo medievale di Arquà Petrarca, ed in genarle una decina di minuti d’auto da tutti i principali luoghi di interesse che caratterizzano l’area dei Colli Euganei.
Biglietti per il Giardino di Valsanzibio
L’ingresso al Giardino monumentale di Galzignano Terme è a pagamento. Potete acquistare il biglietto per il Giardino di Valsanzibio online, così da non perdere tempo in biglietteria.
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Storia del Giardino di Valsanzibio
Nel 1631 la famiglia Barbarigo, già proprietaria di una considerevole parte delle terre a Valsanzibio, cercò rifugio in questa zona per fuggire dalla terribile epidemia della grande peste, nota come la peste nera, che stava mietendo vittime a Venezia e in tutta Europa. La malattia aveva già reclamato la vita di Lucrezia Lion, la moglie di Zuane Francesco Barbarigo. Per questo il nobile veneziano fece un solenne voto a Dio. Promise che, se il resto della sua famiglia fosse stata risparmiato dalla terribile malattia, avrebbe realizzato un’opera grandiosa per commemorarne e glorificarne la grandezza. Questo solenne voto fu condiviso anche dal figlio primogenito Gregorio. Possiamo quindi dire che questo lussureggiante angolo di mondo è un ex voto della famiglia Barbarigo. Il giardino monumentale di Valsanzibio raggiunse il suo attuale splendore nella seconda metà del Seicento grazie a Zuane Francesco Barbarigo, il quale affidò la realizzazione del progetto all’architetto e fontaniere pontificio Luigi Bernini (1612 – 1681), fratello del più celebre Gian Lorenzo Bernini. Il Cardinale Gregorio Barbarigo – il figlio primogenito di Zuane Francesco, che divenne poi Santo – desiderava che il giardino di Valsanzibio fosse più di un semplice parco, un monumentale emblema della via di perfezione, un percorso che guida l’umanità dall’errore alla verità e dall’ignoranza alla rivelazione. Nei secoli la villa ed il giardino di Valsanzibio passarono di mano in mano a diverse nobili famiglie. Dal 1929 la tenuta di Valsanzibio è proprietà dei Nobili Pizzoni dei Conti Ardeman, che hanno riportato il parco al suo antico splendore.
Villa Barbarigo Pizzoni Ardemani
Villa Barbarigo Pizzoni Ardemani, comunemente nota come Villa Barbarigo, è la villa veneta del Seicento adiacente al giardino in cui i Barberigo si trasferirono una volta lasciata Venezia. Questa sontuosa residenza, dalla struttura semplice ed elegante, un tempo poteva essere raggiunta da Venezia via acqua, attraverso i canali seguendo l’incantevole percorso attraverso la Valle di Sant’Eusebio, che ha dato il nome a questa località. Villa Barberigo non è visitabile, ma potrete godere di un suo scorcio, così come di quello della serra degli agrumi e della foresteria, dalla Scalinata del Sonetto che troverete passeggiando nel giardino monumentale lungo il Gran Viale. 😉
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Cosa vedere nel Giardino di Valsanzibio
Il Giardino di Valsanzibio è uno dei più vasti e conservati giardini storici al mondo, oltre che un eccezionale esempio di giardino simbolico, completamente interpretabile, e di giardino d’acqua ancora interamente funzionante. Percorrendolo potrete immergervi tra più di 800 alberi di oltre 100 diverse essenze arboree. Molte delle piante in cui vi imbatterete sono centenarie, alcune persino di 900 anni. Di seguito ecco cosa vedere nel Giardino di Valsanzibio, seguendo l’itinerario salvifico pensato dal Barbarigo.
Padiglione di Diana
Il Padiglione di Diana o Portale di Diana è il maestoso e suggestivo ingresso d’acqua al Giardino di Val Sanzibio, che oggi si limitata al Paludo, ossia al laghetto preservato attorno al portale per rispecchiare l’elegante costruzione. Nel 1600 e 1700 il Padiglione di Diana serviva come ingresso principale via acqua alla tenuta dei Barbarigo ed è stato una delle prime realizzazioni del progetto ideato da Luigi Bernini. Questo magnifico e imponente portale non rappresentava solamente l’accesso alla dimora dei Barbarigo, ma era anche il punto di inizio del percorso di salvezza voluto dal San Gregorio Barbarigo. Proprio di fronte al Portale, all’esterno, due robusti pilastri sostengono gli stemmi dei Barbarigo affiancati dalle statue di due angeli. L’imponente Padiglione di Diana, su cui troneggia la statua della Dea della caccia, è adornato da mascheroni, bassorilievi e tredici statue in pietra d’Istria, tutte scolpite dallo scultore Enrico Merengo. Tra queste sculture, spiccano le sei situate sulla facciata d’ingresso del portale e le quattro sul parapetto interno, forse le più significative di tutto l’insieme.


Sentiero della Purificazione
Il Sentiero della Purificazione o della Salvezza è un Teatro d’acqua, un percorso costellato da fontane, cascatelle e peschiere che corre lungo il decumano partendo dal Portale di Diana. Questa parte del giardino storico di Valsanzibio è sicuramente una delle più scenografiche e suggestive. Ogni statua, ogni spruzzo d’acqua ha un suo significato ben preciso, simbolo di una purificazione passiva, dove l’acqua cristallina e pura dei fiumi inizia un allegorico lavaggio della nostra anima.


Labirinto del Giardino di Valsanzibio
Il labirinto di Valsanzibio, come la maggior parte dei labirinti di verzura risalenti al 1500 e 1600, va oltre il semplice scopo di intrattenimento e gioco. Esso possiede una dimensione misteriosa, in linea con i principi simbolici spesso presenti nell’architettura Rinascimentale e Barocca. Il labirinto del Giardino di Valsanzibio è stato infatti progettato con l’idea di “ritrovare la retta via”. Nel labirinto ci sono infatti sei vicoli ciechi, che rappresentano i vizi capitali (Gola, Lussuria, Avarizia, Accidia, Ira ed Invidia), mentre il settimo e più insidioso dei vizi capitali, la superbia, è simboleggiato dal duplice e confluente circolo vizioso. Superati gli ostacoli e raggiunto il centro del labirinto, è possibile salire su di una torretta rialzata, da dove si ottiene simbolicamente una chiara visione del proprio ruolo su questa terra. Come forse avrete intuito, questo labirinto fatto di piante centenarie non è un gioco, simile a quello di Parco Giardino Sigurtà o al Labirinto della Masone, per intenderci. E’ un labirinto da cui non è per nulla facile uscire e se vi entrerete considerate di trascorrervi almeno 30 – 40 minuti. Se proprio non ce la fate, a trovare la retta via, potete sempre uscire da una dei passaggi di emergenza. 😉

Grotta dell’Eremita
La nuova consapevolezza e purificazione conquistata con l’uscita dal labirinto, consentono ai visitatori di dirigere i loro passi verso un altro spazio nel Giardino di Valsanzibio, la Grotta dell’Eremita. Nel romitorio è possibile meditare su ciò che è stato raggiunto e scoperto durante il cammino attraverso il labirinto, aprendo la mente a nuove prospettive e riflessioni.

L’Isola dei Conigli
L’Isola dei Conigli del Giardino di Valsanzibio non è altro che una garenna, ossia un recinto per l’allevamento di conigli selvatici, a dir il vero è l’unica superstite tra i pochi giardini storici arrivati ai giorni nostri. Nella concezione del Cardinale Barbarigo, quest’isola diventa il simbolo dell’immanenza, rappresentando la condizione comune degli esseri viventi, limitati dalle restrizioni dello spazio e del tempo. Un messaggio che si contrappone a quello della maestosa Statua del Tempo, situata poco lontano.

Monumento al Tempo
Il monumento al Tempo rappresenta la condizione trascendente in cui lo spirito umano si estende oltre i limiti di spazio e tempo. Questa imponente statua raffigura Cronos, la divinità del tempo, che si appoggia su una clessidra, l’antico strumento di misurazione del tempo, e si piega sotto il peso degli anni. Il dodecaedro che poggia sulle spalle di Cronos simboleggia gli anni, con le sue dodici facce che corrispondono ai dodici mesi dell’anno. Le diverse sfumature sulle facce riflettono l’illuminazione solare, suggerendo che alcune anni sono buoni, mentre altri possono essere più difficili. Inoltre, Cronos rivolge lo sguardo verso il tramonto, un invito a cogliere ogni istante del tempo, un concetto espresso dal celebre motto “carpe diem”. Le ali di Cronos simboleggiano il volo del tempo, che scorre inesorabilmente, come indicato dalla didascalia alla base di questa maestosa statua: “Volan col Tempo l’hore e fuggon gli anni.”

Antiche Scuderie
Una volta terminato il percorso del Giardino monumentale di Valsanzibio fate tappa alle antiche scuderie, un luogo davvero pittoresco dove troverete anche un bar per una meritata pausa caffè. 😉

Come arrivare a Valsanzibio
Il modo migliore per arrivare al Giardino di Valsanzibio è in auto. Il parco è infatti ubicato nei Colli Euganei e gli autobus dalle stazioni delle città circostanti non permettono di raggiungere Valsanzibio in modo agevole. Il Parco è dotato di un parcheggio riservato gratuito, ma non custodito.

Cosa vedere vicino al Giardino di Valsanzibio
Il Giardino di Valsanzibio è situato nella pittoresca campagna veneta, e la zona circostante offre molte attrazioni interessanti per chi desidera esplorare questa regione. Oltre alle vicine città d’arte di Padova, Venezia, Vicenza e Verona, ecco alcune delle principali cose da vedere vicino al Giardino di Valsanzibio:
- Abbazia di Praglia, il famoso monastero benedettino a Teolo.
- Villa dei Vescovi, una splendida villa veneta situata in località Luvigliano, frazione di Torreglia.
- Castello del Catajo, un palazzo del 1500 considerato la reggia dei Colli Eugane a Battaglia Terme.
- Castello di San Pelagio, una magione medievale frequentata anche da Gabriele D’Annunzio ove a sede il Museo del volo, circondata da giardini e un labirinto.
- Arquà Petrarca, annoverata tra I Borghi Più belli d’Italia, la cittadina che custodisce la Casa Museo del Petrarca.
- Montegrotto Terme e Abano Terme, famose località termali dove è possibile rilassarsi e rigenerarsi in uno dei numerosi stabilimenti della zona.
